Sono lo spirito, l’antichissimo spirito Apollineo, che è disceso per primo dalle vette innevate della storia, il Logos Maschio, il canto in piedi dei Dori, la Legge Pitica primordiale. Sono l’origine dell’Irraggiamento, dell’Euritmia, della Disciplina, della Semplicità, dell’Autonomia fondamentale di ogni anima e ogni popolo, sono il principio della perfetta Memoria.
Sono il “Conosci te stesso”, il “Nulla di troppo”, sono il “Giusto mezzo”, e la Tetrattide e l’Acmone, sono il preannuncio della nuova danza di purificazione sul cadavere del serpente, che nutrirono nella grotta della materia terrigna, umbratili secoli di letargia.
Attendo ormai la mia più grande liberazione. Voglio spazzar via con una suprema insorgenza, ciò che di vano, di putrido, viene dalla terra.
– Non mi chiudete i vostri petti, il vostro pensiero, il vostro ascolto. Cominciate. Uscite per incontrarci nel grande spazio, dove ciò che ora nella mia voce vi appare tremendo, in questo vostro starvene rinchiusi, è il Canto, e il Metro, e il Ritmo, che ha plasmato ciò che di più eccelso, e dolce e generoso vi sia nel vostro popolo e nei popoli di tutto il mondo. Sono il fiume della Santità Lucente, che vi chiama a ribattezzarvi, nelle primordiali fonti cristalline. Aiutatemi perché vi aiuti. Non mi ascoltate? Il mio ruggito è ormai maturato nei secoli. Non tardate. Venite, venite. Fino a quando a voi griderò?
Angelos Sikelianos – Delfikos Logos – Delfi, 18 ottobre 1932